Il punto su: protezione patrimoniale e comunione legale

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L’Ordinanza n. 31856 depositata l’11 dicembre 2024 riporta l’attenzione sulla protezione patrimoniale nel regime di comunione legale, un sistema concepito per tutelare la famiglia ma non privo di rischi.

Debiti e responsabilità tra coniugi

La Cassazione ha ribadito un principio fondamentale: un debito contratto da un coniuge, anche per necessità familiari, non obbliga automaticamente l’altro coniuge. Nel caso analizzato, una suocera aveva chiesto il pagamento di oltre 152.000 euro sia al figlio che alla nuora separata, sostenendo che fosse un prestito per la casa familiare. La Corte d’appello, però, ha escluso ogni responsabilità della moglie separata, evidenziando che:

  • La scrittura privata firmata solo dal figlio non aveva valore vincolante per la moglie (art. 1309 c.c.);

  • In regime di comunione legale, la giurisprudenza esclude la solidarietà passiva tra i coniugi (Cass. n. 3471/2007 e n. 10116/2015).

La Cassazione ha confermato questa impostazione, ribadendo l’assenza di responsabilità solidale.

Comunione legale vs. comunione ordinaria: la questione del pignoramento

Un aspetto cruciale del regime di comunione legale è l’assenza di una quota presunta del 50% sui beni comuni. A differenza della comunione ordinaria, dove i creditori possono aggredire solo la quota del comproprietario debitore, nella comunione legale l’intero bene può essere pignorato per un debito di uno solo dei coniugi.

Cosa significa in pratica?

  • I creditori devono prima tentare di escutere i beni personali del debitore.

  • Se ciò non basta, possono aggredire l’intero bene comune, con il ricavato della vendita che sarà poi diviso tra i coniugi.

Orientamenti giurisprudenziali

La Cassazione (sent. n. 6575/2013) ha consolidato l’idea che l’intero bene della comunione legale può essere pignorato, con numerose sentenze di merito che hanno dichiarato improcedibili i pignoramenti limitati al 50% (Trib. Velletri, 2019; Trib. Roma, 2020; Trib. Agrigento, 2021).

Conclusioni

La comunione legale dei beni rappresenta un equilibrio tra tutela familiare e rischio patrimoniale. Sebbene protegga il coniuge non debitore in termini di responsabilità diretta, espone entrambi al rischio di esecuzioni forzate sui beni comuni. Una pianificazione consapevole dei rapporti patrimoniali è dunque essenziale per evitare spiacevoli sorprese.