Il punto sul fondo patrimoniale può essere il seguente:

la discussione sull’'efficacia protettiva del fondo patrimoniale, un istituto giuridico utilizzato per proteggere i beni della famiglia da esecuzioni forzate, pone da tempo interrogativi ai quali la giurisprudenza non ha ancora dato una univoca risposta.

 Durante i primi quarant'anni dall'entrata in vigore del nuovo diritto di famiglia, tale strumento non ha fornito una protezione stabile dei beni vincolati.

Tuttavia, negli ultimi anni, c'è stata una tendenza a considerare i bisogni della famiglia in modo più restrittivo, consentendo al fondo patrimoniale di recuperare terreno come strumento di tutela.

Secondo l'articolo 169 del Codice Civile, i coniugi o un terzo possono costituire un fondo patrimoniale per destinare beni specifici a soddisfare i bisogni della famiglia, proteggendoli così dall'esecuzione forzata per debiti estranei.

Tuttavia, la giurisprudenza non ha ancora chiarito completamente quali debiti possano essere considerati legati ai bisogni della famiglia.

Alcuni criteri emersi includono la distinzione tra debiti contratti direttamente per i bisogni familiari e quelli contratti per scopi estranei, e la conoscenza o l'ignoranza di tale estraneità da parte del creditore.

La giurisprudenza ha anche riconosciuto debiti indirettamente legati ai bisogni familiari, come quelli contratti per migliorare la situazione lavorativa della famiglia. Tuttavia, i principi applicati sono stati piuttosto restrittivi, con una recente decisione della Corte Suprema che ha chiarito la distinzione tra bisogni diretti e indiretti della famiglia.

Nella parte delle news sono riportate varie sentenze della Corte di Cassazione che affrontano casi specifici riguardanti il fondo patrimoniale, inclusi debiti derivanti da attività commerciali o professionali dei coniugi. In molti casi, la Corte ha stabilito che tali debiti non sono automaticamente destinati a soddisfare i bisogni familiari, richiedendo una valutazione caso per caso.

Infine, il tema della protezione dei beni nel fondo patrimoniale, sottolinea l'importanza della prova e delle presunzioni nella determinazione dell'idoneità dei debiti a giustificare l'esecuzione sui beni vincolati.

Nella parte relativa agli aggiornamenti tramite news sono commentate diverse sentenze, Di seguito alcune tra le più importanti: 

  1. Cass., 7 gennaio 1984, n. 134
  2. Cass., 5 maggio 2017, n. 10985
  3. Cass., 11 luglio 2014, n. 15886
  4. Trib. Taranto, 5 dicembre 2014
  5. Cass., 19 febbraio 2013, n. 4011
  6. Cass., 28 ottobre 2016, n. 21800
  7. Comm. trib. reg. Roma (Lazio), sez. IV, 08/10/2020, n. 2887
  8. Cassazione civile sez. I, 27 aprile 2020, n. 8201
  9. Cass., 25 febbraio 2020, n. 5017
  10. Cass., 6 luglio 2020, n. 13784
  11. Cass., 23 agosto 2018, n. 20988
  12. Cass., 4 marzo 2022, n. 7232
  13. Cass., 16 maggio 2023, n. 26775
  14. Cass., 28 settembre 2023, Ordinanza n. 27562.                                                                                                                   In una recente Ordinanza dell’11 giugno 2024, n. 16247, la Cassazione ha riacceso il dibattito sulla efficacia di questo strumento, tanto da rimettere la decisione in pubblica udienza.

Per stabilire se i beni del fondo siano aggredibili, o meno, dai creditori, è richiesta al debitore di dimostrare la natura del debito: per esempio, se il coniuge dovrà pagare la vettura sportiva, sicuramente la Concessionaria, in mancanza del pagamento spontaneo, non potrà  soddisfarsi sui beni vincolanti nel fondo, ritenendo il debito estraneo ai bisogni della famiglia, mentre se il coniuge dovrà  pagare l’intervento di ristrutturazione della casa familiare, l’impresa potrà  soddisfarsi sui beni  vincolati nel fondo.

La prova dell'estraneità del debito spetta al coniuge.

La recente Ordinanza della Cassazione, sopra citata, ha riacceso il dibattito, sulla natura dei debiti contratti nell’esercizio dell’impresa, evidenziando una divergenza di interpretazioni su chi debba provare l’estraneità dei debiti contratti nell'ambito dell'impresa rispetto ai bisogni familiari: mentre il Tribunale di primo grado aveva rigettato la richiesta di cancellazione di un'ipoteca iscritta su un fondo patrimoniale, la Corte d'Appello ha ribaltato la decisione, richiamando un principio chiave: i debiti d’impresa, generalmente, non soddisfano i bisogni della famiglia, salvo prova contraria, talchè, di regola,  i beni vincolati in fondo, non sono aggredibili, stabilendo una sorta di presunzione.

Questa decisione ha quindi riaperto una discussione fondamentale: chi deve dimostrare che un debito d’impresa non è legato ai bisogni della famiglia? La Cassazione ha stabilito che l'onere gravi sul debitore, ma questa questione sarà presto riconsiderata in pubblica udienza.

Un tema complesso e attuale, che rende il fondo patrimoniale più che mai un argomento da seguire con attenzione per capirne gli effettivi limiti di protezione.

Se hai domande sull'istituto, puoi farle in quanto sono abilitati i commenti.

 

Avv. Francesco Frigieri